Il giardino del Loto è anche integrazione ed accoglienza.
Fin dall’inizio dell’attività, il giardino ha collaborato con la cooperativa A&I Intrecci di Rho per accogliere tirocinanti da loro gestiti. Il primo è stato Desmond, ragazzo di 23 anni proveniente dal Ghana. La sua storia è molto travagliata e colma di sofferenza. Arrivato in Italia da circa 3 anni e con esperienza lavorativa nelle piantagioni di cacao, si è subito ambientato molto bene dimostrandosi attento e premuroso nelle attività svolte. Da subito si è mostrato schivo e taciturno, ma col tempo e la pazienza che la campagna ti insegna, Desmond sta rivelando la sua indole dolce e collaborativa.
Il progetto italiano SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati in Italia), del quale faceva parte anche Desmond, sarebbe scaduto per lui il 31 marzo 2020. Queste avrebbe significato per il giardino dover rinunciare alla sua preziosa e significativa collaborazione. Con l’obiettivo di aiutarlo e sostenerlo, ho posizionato una casetta in giardino affinché lui potesse avere un futuro stabile che comprendesse casa, famiglia e lavoro.
Insieme a Desmond attualmente lavorano Fabio, un ragazzo italiano con disabilità e Tawfik, un ragazzo libanese sordo.
Il giardino del Loto, con la sua natura incontaminata e accogliente, si presta ad ospitare chiunque abbia desiderio di essere abbracciato dalla semplicità e bellezza dei fiori senza pregiudizi e senza barriere.
L’obiettivo che mi sono dato per il prossimo futuro è quello di creare un azienda agricola a scopo didattico per chiunque abbia difficoltà.